___Il salmo 109 "Dixit per due cori" doveva essere destinato a qualche grande solennità per il gran impiego dei mezzi. l'Autore, evidentemente contava sulle effettive possibilità offerte dalla disposizione contrapposta dei due cori. Solitamente tali grandi opere erano precedute da "Introduzioni", vere imprese virtuosistiche vocali e strumentali, di cui l'Autore ci lascia per il "Gloria", il "Miserere" ed il "Dixit".

Il testo del Salmo è diviso in dieci numeri chiaramente distinti per organico e per metro dai quali si evince la grande maestria di Vivaldi nella trattazione anche delle voci sia soliste che corali. Le otto voci cantano sia all'unisono che per melodie contrapposte. Nel "Donec" vi sono entrambe le scritture. Nel "Judicabit" gli interventi si fanno drammatici, mentre in totale contrapposizione, nel "Sicut erat" si odono le semplici melodie del Cantus Firmus, mentre intorno ad esso si muovono vivaci figurazioni virtuosistiche. Tutto ciò richiede ai solisti, oltre ad una tecnica completa, anche e soprattutto, di saper rendere le fioriture espressivamente credibili ("Dominus a dextris tuis"- duetto per tenore e basso - rispettivamente Stefano Lasta e Davide Caldera - l'Aria "De Torrente" per la soprano Maria Maestri). Vivaldi fa spledido uso dell'eco sia per le due orchestre che per i cori contrapposti come nel "Judicabit" che inizia con un duetto di trombe. Cosi' le due voci del duetto "Virgam Virtutis Tuae" dove le due interpreti richiamano splendide melodie (Soprani Anna Cavallini e Maria Maestri). Notevole l'introspezione resa dal brano "Tecum principium" per contralto (Monica Serretti).