Sabato, 15 Febbraio 2003 France Clidat alla Fondazione Cini Da "Il Gazzettino" edizione di Venezia
 

Virtuosismo sonoro di "Madame Liszt" Venezia France Clidat, ovvero "Madame Liszt", com'è soprannominata negli ambienti musicali, è stata invitata dalla Associazione Richard Wagner per un impegnativo recital nella Sala degli Arazzi della Fondazione Cini. La celebre pianista francese ha proposto - e non poteva essere altrimenti - un programma interamente dedicato al compositore prediletto, Franz Liszt, artista cosmopolita e intensamente romantico, sicuramente il maggior virtuoso del suo tempo.

Liszt maturò la propria preparazione musicale a Parigi, fondendo la concezione programmatica del sinfonismo di Berlioz con il demonismo tecnico-strumentale paganiniano. Quale interprete e rivelatrice dei processi interiori dell'anima, la musica ha bisogno di un riscatto poetico, di un'idea germinale attorno a cui svilupparsi: l'originaria concezione romantica della musica assoluta si converte fatalmente nella musica a programma. Al tempo stesso, però, il rapporto privilegiato tra musica e letteratura non può prescindere dal virtuosismo strumentale che, grazie alla sua natura trascendentale, consente alla materia sonora, deformalizzata e ricondotta al suo stato magmatico, di oltrepassare ogni limite umano, per cogliere l'essenza, l'anima del mondo. Solo così la musica diviene testimone dell'avventura spirituale, del "pellegrinaggio" del compositore-virtuoso del nuovo tempo.

France Clidat, grazie non solo alla tecnica impeccabile ma a una duttilità timbrica tutta francese, ha mirabilmente colto ogni segreta corrispondenza tra parola e suono, tra due linguaggi che si risolvono l'uno nell'altro in una straordinaria "Verschmelzung" (fusione) autenticamente lisztiana. Ci riferiamo, ad esempio, ai tre Sonetti del Petrarca (nn. 47, 104, 123) tratti da "Années de Pélerinage. Deuxième Année. Italie", ma anche a "Isoldens Liebestod", alla parafrasi del "Rigoletto" verdiano. Ricordiamo ancora le "reminiscenze" di Schubert e Schumann e i tre pezzi dedicati a Venezia e Napoli: Gondoliera, Canzone, Tarantella. Secondo Liszt, i capolavori della musica tendono sempre più ad assorbire in sé i capolavori della letteratura, ma il suono, come ha ben sottolineato la Clidat, rimane l'imprescindibile veicolo di comunicazione tra artista e pubblico, il sottile filo rosso che lega insieme, all'interno di ciascuna composizione, le necessarie strutture formali. Successo caloroso; bis.

Mario Merigo